Amaroli

Amaroli. E ho detto tutto. Incuriosito da un sito di medicina naturale, ho scoperto che c'è una branca della medicina ayurvedica che si basa sulla urinoterapia. Bere la propria urina è una pratica millenaria (bere quella degli altri invece è perversione?). La pipì infatti avrebbe proprietà immunostimolanti, fa bene contro le infezioni, e reintegrerebbe l'organismo delle sostanze che si perdono attraverso i reni durante la notte (soprattutto ormoni, come la melatonina). Per questo va bevuta l'urina del mattino. Preferibilmente a stomaco vuoto, ma alcuni la mescolano a un succo di frutta o alla macedonia. Andrebbe bevuta a poco a poco, iniziando ad assumerne poche gocce al dì. Preferibilmente usando quella del mitto intermedio (cioè l'urina proveniente dalla vescica). Alla fine cosa c'è di strano? Quando siamo piccoli, anzi, ancora prima di esserlo, durante la nostra vita fetale, è vero che traiamo il nostro nutrimento dal sangue materno che giunge a noi attraverso il cordone ombelicale, ma viviamo la nostra vita immersi nel liquido amniotico, che inonda anche le nostre vie aeree e vie digestive, riempie i nostri polmoni, la nostra bocca, ecc.ecc. E nel liquido amniotico cosa c'è? La nostra pipì! Gli antichi la sapevano lunga... dovrei provarla. Urina meglio del Viagra? Urina contro la caduta dei capelli? A costi zero! Magari mi schifo, e poi magari l'urina è l'ingrediente X della Coca-Cola che tutti cercano, oppure quel "qualcosa in più" che dava sapore alla minestra della nonna...