SALMORIGLIO... il blog di condimento!

domenica, maggio 03, 2015

Di chi è la colpa?

Secondo me non esiste nessun movimento No-Expo. È solo violenza repressa, la stessa in fin dei conti che vediamo negli stadi. Pretesto per essere violenti: il pallone, un amore tradito, uno sfregio sulla macchina. Di chi è la colpa? Già alla fine degli anni '80, un inno alla gioventù "bruciata", decerebrata, "Vai così, è una figata perché una storia così non c'è mai stata/che ci ammazziamo, ci divertiamo, facciamo i scemi 
e qualche volta pensiamo/non c'è problema, è tutto OK" faceva riflettere come maturavano le nuove generazioni scarne di ideali, e non per colpa loro, e nemmeno dei puffi, ma senz'altro per volere delle Istituzioni. D'altronde si sa, governare un asino è più semplice. Popolo asino, asini al potere, asino chi legge. E adesso sopprimete i somari! 

domenica, novembre 02, 2014

Brutti, sporchi e cattivi

Il mio pensiero oggi va a chi muore di ingiustizie. Quanti sono i morti ingiustamente, soldati, lavoratori, delinquenti, drogati e morti di fame! C'è una categoria sociale di gente dimenticata, che vuole farsi dimenticare non solo dalle Istituzioni, emarginata volutamente, rognosa per sè e per gli altri, spesso abbandonata a sè stessa anche dai familiari. I brutti, sporchi e cattivi di cui è meglio non parlare, non mostrare i volti, in un paese in cui ci sono i nonnini e gli handicappati che danno da campare alla famiglia perchè prendono la pensione, e quando non ci sono più vengono pianti non per il dolore, ma per i soldi... e poi... un'ingiustizia e rispuntano i volti, ne nasce "un caso", per poi sparire ancora una volta e per sempre.


domenica, agosto 24, 2014

La Morte è trendy


 
Quando un fatto di cronaca desta particolare attenzione? Non è che sia l'unico caso successo al mondo... Ci impressiona perchè è successo dietro casa nostra. Perchè non ci tocca quando muore un cinese in Cina? Così, uno a caso. E per i morti a Gaza? In Iraq? E i morti in mare? I morti per mafia? I morti in ospedale? E quelli per strada? Convintissimo che alla fine a nessuno frega una emerita... A tavola! La pasta nel piatto aspetta e nessuno salta oggi il pranzo. Purtroppo anche i fatti di Morte sono trendy.

sabato, agosto 16, 2014

R.I.P. Robin Williams

Una riflessione su quanti casi di depressione siano sottostimati e trascurati, e poi ci meravigliamo davanti a un gesto estremo. "Toh, si è suicidato!"  Così il disagio patologico di chi vive in dipendenza di farmaci e droghe. Alla fine mi chiedo se la solitudine cui va incontro il malato sia voluta dalla persona o dalla società che stigmatizza ancora alcune malattie. Eppure la commemorazione di una celebrità brillante pone in secondo piano certi "disturbi", ma se fosse stato uno qualsiasi forse ci saremmo soffermati sulla malattia e le droghe, una macchia sull'onore e niente fiori al funerale. 

domenica, luglio 27, 2014

Radicali liberi e anti-ossidanti



Se ci riteniamo "salutisti" dovremmo pensare anche a preservarci dai raggi solari quando ci sottoponiamo nella stagione estiva a una dose massiccia di raggi UV. Quindi creme solari alla mano e buona alimentazione soprattutto! Un eccesso di radicali liberi è sempre dannoso e deve essere combattuto. Il modo migliore è cercare di aumentare le nostre difese antiradicaliche, assumendo il più possibile alimenti che contengano sostanze antiossidanti. La classificazione ORAC (Oxygen Radicals Absorbance Capacity) ci fornisce indicazione sugli alimenti che dovremmo maggiormente consumare per contrastare i radicali liberi e quindi prevenire molte malattie degenerative. 

 [Foto tratta da dietapuerari.it]







Purtroppo la maggior parte degli studi è condotta su esperimenti in vitro, quindi i risultati non rispettano tutte le variabili presenti nel complesso meccanismo del vivente.
E quando pensiamo di sostenere maggiormente le difese dell’organismo con un’integrazione, dobbiamo stare attenti a somministrare integratori e vitamine dal potere anti-ossidante in maniera eccessiva, perché paradossalmente potrebbero arrecare più danno all’organismo diventando essi stessi pro-ossidanti, soprattutto se dissociati dalle sinergie e compensazioni che si ritrovano in un alimento.
Ultima attenzione deve essere rivolta al danno potenziale dei cibi quando vengono prodotti e distribuiti per la grande produzione, considerandone i trattamenti chimici  da una parte e le possibili contaminazioni biologiche dall’altra (le micotossine nei cereali sono fortemente cancerogene).

venerdì, marzo 07, 2014

Teoria della Sicilia


''La' dove domina l'elemento insulare e' impossibile salvarsi. Ogni isola attende impaziente di inabissarsi. Una teoria dell'isola e' segnata da questa certezza: un'isola puo' sempre sparire. Entita' talattica, essa si sorregge sui flutti, sull'instabile. Per ogni isola vale la metafora della nave; vi incombe il naufragio. Il sentimento insulare e' un oscuro impulso verso l'estinzione. L'angoscia dello stare in un'isola, come modo di vivere, rivela l'impossibilita' di sfuggirvi come sentimento primordiale. La volonta' doi sparire e' l'essenza esoterica della Sicilia. Poiche' ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere. La storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori. Ma dietro il tumulto dell'apparenza si cela una quiete profonda. Vanita' delle vanita' e' ogni storia! La presenza della catastrofe nell'anima siciliana si esprime nei suoi idiali vegetali, nel suo 'taedium' storico, fattispecie del Nirvana. La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico. Solo nel momento felice dell'arte quest'Isola e' vera''.(Manlio Sgalambro)

mercoledì, gennaio 01, 2014

Ezechiele, 25:17

« Ezechiele, 25:17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te! » (cit. Pulp Fiction)

martedì, ottobre 08, 2013

Operation Greenhouse



Dal 1945 al 2008 in tutto il mondo sono stati condotti oltre 2.000 test nucleari. E ci lamentiamo delle patatine fritte? 


L’artista giapponese Isao Hashimoto ha riassunto in un videoclip oltre 50 anni di test nucleari eseguiti dalle superpotenze mondiali. Oltre alla morte per cancro indotta negli spettatori di molti test eseguiti tra gli anni '50 e '60, chissà per quante centinaia e migliaia di anni l'umanità pagherà le conseguenze di queste follie nucleari?

mercoledì, settembre 18, 2013

Perché amiamo le donne....

Da un lato i fiocchi rossi contro il femminicidio e dall'altro i video di Miley Cyrus e le donnine sui calendari: è la stessa Società, a  predominanza maschilista, dove ancora valgono i sexy-gate, che da un lato accarezza, dall'altro sbava e sfiora con mano, o con pugno, il corpo e l'anima delle donne. Società finta moralista che si macchierà ancora col sangue di vittime innocenti, che lascia su strade le inosservate prostitute e premia veline sgambettate minorenni

martedì, agosto 13, 2013

Questione di riflessi!

"I consigli del vecchio Pork Chop Express sono preziosi, specialmente nelle serate buie e tempestose, quando i fulmini lampeggiano, i tuoni rimbombano e la pioggia viene giù in gocce pesanti come piombo. Basta che vi ricordiate cosa fa il vecchio Jack Burton, quando dal cielo arrivano frecce sotto forma di pioggia e i tuoni fanno tremare i pilastri del cielo. Sì, il vecchio Jack Burton guarda il ciclone scatenato proprio nell'occhio e dice: "Mena il tuo colpo più duro, amico. Non mi fai paura". (Jack Burton in "Grosso Guaio a Chinatown")

lunedì, luglio 15, 2013

Point Break

"Noi non ci battiamo per i soldi, noi ci battiamo contro il sistema, quel sistema che uccide lo spirito dell'uomo; noi siamo l'esempio per quei morti viventi che strisciano sulle autostrade nelle loro infuocate bare di metallo, noi dimostriamo con la nostra opera che lo spirito dell'uomo è ancora vivo."(cit. "Point Break")

domenica, giugno 02, 2013

Barba e capelli

Esistono luoghi, come il bar la mattina, che raccolgono gli odori e i profumi del risveglio di ogni giorno, e dove vedi passare di sfuggita il vivere quotidiano, tra caffè, colazioni al volo e un'occhiata al giornale. E fra questi luoghi, chi mantiene ancora il suo fascino storico, è il barbiere. Quando ero piccolo ero intimorito, non parlavo molto, mi facevo servire ammutolito e ascoltavo invece tanto i discorsi dei "grandi". Il più delle volte discorsi poco adatti per un bambino. Poi gli anni passano, e per un fenomeno naturale, riscopri in esso un ambiente familiare. Ancora oggi, dopo tanti anni, per me mantiene il fascino dei ricordi di quando ero piccolo. I saponi, le schiume, il gel, i dopobarba.

giovedì, maggio 23, 2013

23 Maggio 1992

Gli ideali di Falcone e Borsellino vivono ancora oggi. Ma vengono messi in pratica? Per me l'Italia è rimasta quelle delle mazzette e delle raccomandazioni. Anzi, il non assistere più a stragi di mafia, mi pone il dubbio che la mafia sia stata totalmente sconfitta (come dicono alcuni). Dovrei pensare che non ci siano più mafiosi in grado di prendere una pistola e sparare o bravi a piazzare esplosivi? Forse il punto è dove sia finita la mafia. Oggi la mafia è più strutturata. C'è chi la vede. C'è chi non la vede. C'è chi non la vuole vedere. Sono convinto che nessuna mafia muore. Muoiono solo gli uomini che la combattono o che la difendono. Ma la mentalità mafiosa purtroppo non morirà mai.

venerdì, marzo 15, 2013

Perché è il voler giudicare che ci sconfigge


"Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo... però non ha il diritto di giudicarmi. È impossibile trovare le parole... per descrivere... ciò che... è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l'orrore. L'orrore ha un volto... e bisogna farsi amico l'orrore. Orrore. Terrore morale e orrore sono i tuoi amici ma, se non lo sono, essi sono nemici da temere, sono dei veri nemici.  Ricordo quand'ero nelle forze speciali... sembra... migliaia di secoli fa. Andammo in un campo... per vaccinare... dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco. Tornammo al campo. Erano venuti i vietcong e avevano tagliato... ogni braccio... vaccinato. Erano là in un mucchio. Un mucchio di piccole braccia... e mi ricordo... che ho pianto... pianto come... come... come... come... una madre. Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo. Non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito... colpito da un... diamante, una pallottola di diamante in piena fronte, e ho pensato: mio dio, che genio c'è in questo, che genio, che volontà per far questo. Perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. E così mi resi conto che loro erano più forti di noi perché loro la sopportavano. Questi non erano mostri, erano uomini, quadri addestrati.
Uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia, che fanno figli, che sono pieni d'amore ma che... ma che avevano la forza, la... forza di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi, qui, si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini... con un senso morale ma che allo stesso tempo siano capaci di... utilizzare i loro... primordiali istinti di uccidere senza emozioni, senza passione, senza... discernimento. Senza discernimento. Perché è il voler giudicare che ci sconfigge...  Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho... cercato di essere e, se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio... tutto, tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto, perché non c'è nulla che io detesti di più del fetore delle menzogne. E se lei mi capisce, Willard, lei farà questo per me." da Apocalypse Now

lunedì, dicembre 31, 2012

I silenzi che mettono a disagio


"I silenzi che mettono a disagio... Perchè sentiamo la necessità di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace." da Pulp Fiction

giovedì, novembre 15, 2012

Repressione è civiltà!

L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite... L'uso della libertà, che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni. Noi siamo a guardia della legge che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!

(fonte: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto)

mercoledì, giugno 06, 2012

"KenMOOD"

Dopo il cubo di Rubik, credo che per l'uomo una delle cose più difficili da compiere correttamente sia stata la giusta applicazione dell'adesivo "Kenwood" sul lunotto della propria automobile!

lunedì, maggio 14, 2012

Si può fare!!!

"Si può fare", diretto da Giulio Manfredonia è ispirato alle storie vere delle cooperative sociali nate negli anni ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi in seguito alla Legge Basaglia, in particolare a quella della cooperativa "Noncello" di Pordenone. Il film è dedicato alle oltre 2.500 cooperative sociali esistenti in Italia e ai 30.000 soci diversamente abili che vi lavorano.

«L'importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile può diventare possibile. Dieci, quindici, venti anni addietro era impensabile che il manicomio potesse essere distrutto. D'altronde, potrà accadere che i manicomi torneranno ad essere chiusi e più chiusi ancora di prima, io non lo so! Ma, in tutti i modi, abbiamo dimostrato che si può assistere il folle in altra maniera, e questa testimonianza è fondamentale. Non credo che essere riusciti a condurre una azione come la nostra sia una vittoria definitiva. L'importante è un'altra cosa, è sapere ciò che si può fare. E' quello che ho già detto mille volte: noi, nella nostra debolezza, in questa minoranza che siamo, non possiamo vincere. E' il potere che vince sempre; noi possiamo al massimo convincere. Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare.» (F. Basaglia)

mercoledì, aprile 25, 2012

La parità dei diritti

"Con queste gambe è un'ora che stiamo facendo l'anticamera!"
"Anch'io con queste gambe è da un'ora che faccio l'anticamera!"




La normativa europea definisce il principio di pari opportunità come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale.

domenica, marzo 11, 2012

Era figlio dei tempi in cui il mondo viveva...




“Era figlio dei tempi in cui il mondo viveva sotto il dominio dell' oro nero, e i deserti brillavano per le fiamme delle gigantesche torri che estrevano il petrolio. Ora tutto é distrutto, scomparso. Come e perché non lo ricorda piu' nessuno; ma é certo che un immane conflitto anniento' due grandi potenze. Senza il petrolio l'uomo tornò alle sue origini primitive, e tutte le sue macchine favolose andarono in rovina. ” (cit. da "Interceptor")

venerdì, febbraio 17, 2012

Effetto "Butterfly"

Da Wikipedia: Effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L'idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. [...]

L'espressione "Effetto farfalla" si ritiene in genere sia stata ispirata da uno dei più celebri racconti fantascientifici di Ray Bradbury: Rumore di tuono (A Sound of Thunder, in R is for Rocket)[1] del 1952, in cui si immagina che nel futuro, grazie ad una macchina del tempo, vengano organizzati dei safari temporali per turisti. In una remota epoca preistorica un escursionista del futuro calpesta una farfalla e questo fatto provoca una catena di allucinanti conseguenze per la storia umana.

Alan Turing in un saggio del 1950, Macchine calcolatrici ed intelligenza, anticipava questo concetto: "Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza".

A conti fatti perciò una singola azione può determinare imprevedibilmente il futuro: nella metafora della farfalla si immagina che un semplice movimento di molecole d'aria generato dal battito d'ali dell'insetto possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino a scatenare un uragano.

Edward Lorenz fu il primo ad analizzare l'effetto farfalla in uno scritto del 1963 preparato per la New York Academy of Sciences. Secondo tale documento, "Un meteorologo fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre." In discorsi e scritti successivi, Lorenz usò la più poetica farfalla, forse ispirato dal diagramma generato dagli attrattori di Lorenz, che somigliano proprio a tale insetto, o forse influenzato dai precedenti letterari (anche se mancano prove a supporto)."Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?" fu il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972.

E così, tra crisi e proteste, Atene in fiamme, l'Italia non si desta, o almeno viene destata dal tatuaggio a farfalla sull'inguine di Belen Rodriguez al Festival di San Remo. Che tale evento sia da noi molto enfatizzato, lo è per chi vive di sola TV, perchè chi lavora e vive la propria routine, se avesse il tempo di guardare la televisione, rimarrebbe "schifiato" dalle volgarità e dal basso livello culturale di un Festival musicale che una volta era degno di essere tale, e che l'Italia investe come forte evento socio-culturale-politico... questo è il grande effetto farfalla ci cui si parla i nquesti giorni! Credetemi, non resta che cambiere canale, e non pensare di aver dato soldi per il canone RAI.


giovedì, gennaio 12, 2012

Inizia (ancora) un nuovo anno...



Il mese di gennaio è quello in cui si fanno gli auguri ai propri amici. Gli altri mesi sono quelli in cui gli auguri non si realizzano.

Georg Lichtenberg, Aforismi, 1766/99 (postumo 1902/08)

sabato, dicembre 24, 2011

Dov'è il Bambinello?

Eh sì, entrare e vedere il presepe tutto allestito, con Giuseppe e Maria rivolti alla culla, e... il bambinello dov'è??? Esistono due correnti di pensiero: 1) quelli che fanno il presepio completo dal primo giorno, come se fosse una realistica istantanea della santa notte di Betlemme: 2)quelli che mettono il Gesù bambino dopo il 25... Ma il bue e l'asinello allora che ci stanno a fare? Tutti in contemplazione verso la culla vuota!?! Io appartengo alla corrente dei pre-25. E metto pure i Re Magi!!! Sì, perchè esiste nello stesso filone di pensiero n.2, il concetto che i Re Magi vengano dopo il 6 gennaio. Sopra ogni cosa, poi c'è chi mette la neve, in effetti qui a dicembre è inverno, e le pecore vanno in giro sotto la neve...

domenica, aprile 03, 2011

B-Movies


Mi chiedo cosa sarebbe il mondo cinematografico senza l'avvento dei B-movies. Anzi, più storia del cinema è rappresentata dalla miriade di film di serie B. Sono quelli inguardabili, girati a basso costo, effetti speciali con la salsa di pomodoro e i petardi, i manichini usati come controfigure. Ma sicuramente caratterizzati da una grande fantasia, che limitatamente al budget fornito (nella maggior parte dei casi), hanno creato dei capolavori. Tanto è vero che un popolo di cultori del genere ancora si commuove dinanzi a certe opere cinematografiche! E grazie al web, oggi sono facilmente reperibili anche in DVD.


mercoledì, febbraio 09, 2011

Addio a Tura Satana


[...] Non è che Tura Luna Pascual Yamaguchi sia stata esattamente l’attrice più famosa della storia. Anzi. Ha esordito nel 1963 – faceva la prostituta parigina in Irma la dolce, quello lì di Billy Wilder con Jack Lemmon che è un po’ bello – e ha girato pochi film; in più, come dire?, parliamo di roba che in pochissimi hanno visto e apprezzato. Avete presente Ed Wood, quel film di Tim Burton che si distingue dagli altri film di Tim Burton perché non piace alle ragazze gotiche che piangono nel loro letto di velluto nero mentre accendono cerini al Maligno e ascoltano i My Chemical Romance lamentandosi di quanto faccia schifo la vita? Ecco, Tura Satana recitava in quel genere di film lì di cui si parla in Ed Wood. Quelli low budget, intrinsecamente stupidi, pieni di tette, mostri spaziali e pessimi effetti speciali. Era in The Astro-Zombies, per esempio; faceva Satana. Non era particolarmente talentuosa, ma rubava la scena a chiunque perché era una tettona di un metro e novanta di origini giapponesi. Come la volta che fu Varla per Russ Meyer. Il quale, faccio tre righe di parentesi, era un erotomane con la fissa per i seni giganti e le macchine veloci, ma era anche un uomo con una visione, stracolmo di talento – guardatevi Motorpsycho! e parliamone – e di intuizioni, che ha anticipato Punto Zero e Duel, oltre ad avere fornito a Tarantino materiale a sufficienza per altri dieci film, otto corti, due finti trailer, un libro di fotografie e un dagherrotipo. Ma comunque. Sono più di tre righe. Ma ne valeva la pena.

Il film più famoso di Russ Meyer, quello dove Tura Satana ha toccato il suo apice, si chiama Faster, Pussycat! Kill! Kill!, ed è un film al contempo femminista fino al midollo e lascivamente maschilista. Racconta la vicenda di tre ragazze con le tette grosse che vanno in giro in macchina a fare il culo a gente a caso. C’è un sacco di deserto. C’è un pazzo che azzecca inquadrature da Oscar e le alterna a riprese tipo pranzo di Natale in famiglia quando il papà ha appena comprato la telecamera e vuole assolutamente che il figlio faccia le boccacce così uh uh quando lo vedranno i miei colleghi creperanno di invidia (per la telecamera, non per il figlio). Soprattutto, ci sono figure femminili che, pur incarnando lo stereotipo della vixen che ti frusta a sangue in un bordello di Amsterdam, hanno anche una loro forza, una loro dignità, non si fanno reificare – se non dal regista stesso, ma allora anche Tarantino è un porco maschilista? – e non rinunciano comunque a essere donne, anche se effettivamente quanto ho scritto finora potrebbe venir fuori dalla penna di una giornalista cinquantenne di D, o meglio dalla tastiera, a meno che le giornaliste cinquantenni di D non usino ancora la penna, che comunque ne uccide più della spada, che sia di Damocle o meno.

Tutto questo per dire che Faster, Pussycat! Kill! Kill! è un capolavoro, bello da vedere non solo per le tette ma anche per fotografia e deserto a profusione, e Tura Satana sta a quel film come Ibra sta al Milan: come fai senza? E quindi sì, sono molto triste per la morte dell’attrice. Ma lo sono ancora di più per la morte della donna. La cui vita è (stata) meglio di un film, e merita di essere raccontata, anche solo per farvi venire la voglia di leggervi la biografia su Wiki, e magari, chissà, anche un paio di libri su di lei e su Russ Meyer. Proverò a farla breve, perché è inutile ricamare e poetare su quanto sto per scrivervi.

Tura Satana nasce Tura Luna Pascual Yamaguchi, in Giappone, nel lontano 1938 quando l’Italia di Pozzo vinceva i Mondiali grazie a Piola. Figlia di un mimo giapponese di origini filippine e di un’acrobata del circo di sangue indiano (quelli con le piume, non quelli del Gange) e antenati irlandesi, viene trasferita a forza, insieme alla famiglia, nel campo di concentramento di Manzanar, in California; alla fine della guerra, finisce a Chicago. Da lì, la sua vita comincia a diventare bizzarra.

Sapete, Tura era alta. E, ehm, prosperosa. Nel senso, molto alta e molto prosperosa. Tipo che già da piccina aveva più tette di Keira Knightley (SIMILITUDINI AZZECCATE! PARAGONI EFFICACI!), e tutti la prendevano in giro, a scuola (valli a capire). All’età di nove anni, mentre passeggiava leggiadra, venne stuprata da un gruppo di cinque uomini. Tura decise di studiare un po’ di arti marziali (aikido e karate) e, nel corso dei successivi quindici anni, girò per l’America in cerca dei suddetti cinque uomini che l’avevano violentata. Li trovò tutti e LI MASSACRÒ DI MAZZATE, non prima di aver spiegato loro chi fosse e perché stesse facendo loro quel che stava facendo loro (sì, come in quel film lì). Nel frattempo, entrò in una gang di donne motocicliste («We had leather motorcycle jackets, jeans and boots and we kicked butt»). A 13 anni si sposò, ma fuggì dal marito per andare a vivere a Los Angeles, dove tentò (fallendo) la carriera di cantante blues e dove intraprese (con successo) la carriera di modella di nudo.

Divenne poi una danzatrice nel Club Rendevouz di Calumet City (DAVVERO!), con il nome di Galatea, La Statua Che Prese Vita. In breve tempo la sua carriera decollò, tanto che Tura decise di fare il grande salto e diventare ballerina di burlesque. Esatto, proprio quel ballo che va tanto di moda tra le trentenni annoiate e in cerca di uomo da sposare, e che ha sostituito pilates, yoga, danza del ventre e i video didattici di Cindy Crawford nell’immaginario erotico-zitellario delle casalinghe disperate di tutto il mondo. Poi certo, Tura ballava il vero burlesque, non quello patinato di Christina Aguilera, la quale, comunque, buttala via. Tura divenne anche stripper, lavorando con altre star dell’epoca come Rose Le Rose e Tempest Storm. Rimase incinta, ma questo non le impedì di esibirsi fino all’ottavo mese di gravidanza.

A QUESTO PUNTO, ALL’ETÀ DI VENT’ANNI, cominciò a recitare per la tv e, successivamente per il cinema. Frequentò Elvis, che le chiese anche di sposarlo. Lei rifiutò, ma si tenne l’anello di fidanzamento. Cominciò a girare dei film. Fece cose.
Taglio fino al 1973, quando un ex amante le scarica addosso un caricatore. Nel senso che le spara, non nel senso che toglie il caricatore dalla pistola e glielo tira contro, eh. A quel punto va in ospedale a farsi medicare e scopre che le piace talmente tanto il posto che diventa un’infermiera tettona. Lo rimane per quattro anni, quando comincia a lavorare per la polizia di Los Angeles. Nel 1981 si rompe la schiena in un incidente d’auto. Da allora, un calvario di operazioni di vario genere e il progressivo scivolamento verso l’oblio, almeno fino a che la nascita di Internet, e quindi della possibilità di accesso illimitato a qualsiasi risorsa anche per il più sfigato dei fanboy di Rob Zombie che ha visto La casa del diavolo e si chiede da dove possa derivare un’idea così geniale, riporta il suo nome in auge nelle segrete stanze del culto sotterraneo degli anni Sessanta [...]

[tratto da Just Like Honey - il blog di Gabriele Ferrari]