I BUONI PROPOSITI DI INIZIO ANNO
I buoni propositi di inizio anno sono destinati al fallimento.
Smettere di fumare, entrare nuovamente in quel bellissimo paio di jeans ora finito in fondo all'armadio, riuscire a trascinarsi in palestra più di una volta al mese: i buoni propositi di inizio anno sono un rito per molti di noi, ma secondo uno psicologo britannico si tratta di un esercizio pressoché inutile e, anzi, in alcuni casi dannoso.
Richard Wiseman e la sua equipe di ricercatori dell'università dell'Hertfordshire hanno intervistato 700 persone chiedendo loro se e come sono riuscite a realizzare gli obiettivi che si erano poste all'inizio di un nuovo anno. Per alcuni si trattava di perdere peso, per altri di ottenere una qualche qualifica, per altri ancora di migliorare le proprie relazioni personali e così via.Ciò che hanno scoperto è piuttosto scoraggiante: nel 78% dei casi i buoni propositi falliscono, lasciando chi se li era prefissati con l'amaro in bocca e poco disposto a provarci di nuovo.
Wiseman ha inoltre scoperto che la ricetta del fallimento é spesso quella di seguire i consigli di certi sedicenti esperti, che suggeriscono una serie di strategie come prendere a modello una persona, immaginare come si starebbe se si avesse successo, imporsi di resistere a ogni tentazione o affidarsi alla propria determinazione."Se stai cercando di perdere peso, attaccare la foto di una modella al frigorifero o immaginarsi più magri non è abbastanza", ha detto al Guardian lo studioso. Secondo i risultati della ricerca invece, a realizzare i propri propositi sono spesso le persone che per conquistare un obiettivo si sono prefissate una serie di traguardi intermedi, premiandosi in qualche modo quando li hanno raggiunti. Tra chi adotta questo sistema, le probabilità di successo sono circa del 35%.Ancora meglio poi se si decide di confidare agli amici i propri obiettivi, di concentrarsi sugli effetti positivi del buon proposito e di tenere un diario dei progressi fatti. Chi impiega tutte queste strategie, ha una probabilità di successo del 50%. "Molte delle tecniche che hanno più successo hanno a che fare con lo sviluppo di un piano e di maniere per aiutarsi a seguirlo", ha detto Wiseman. Al contrario, a fallire con più frequenza sono i buoni propositi decisi all'ultimo minuto. "Se è una cosa decisa sul momento, probabilmente non è davvero importante e non ci si mette tutto l'impegno necessario. Fallire nelle proprie ambizioni è spesso dannoso dal punto di vista psicologico e può privare le persone del proprio senso di autocontrollo", ha avvertito lo studioso, che raccomanda inoltre di fissarsi un solo obiettivo alla volta e di non prendersela troppo per i piccoli fallimenti e le ricadute.
Smettere di fumare, entrare nuovamente in quel bellissimo paio di jeans ora finito in fondo all'armadio, riuscire a trascinarsi in palestra più di una volta al mese: i buoni propositi di inizio anno sono un rito per molti di noi, ma secondo uno psicologo britannico si tratta di un esercizio pressoché inutile e, anzi, in alcuni casi dannoso.
Richard Wiseman e la sua equipe di ricercatori dell'università dell'Hertfordshire hanno intervistato 700 persone chiedendo loro se e come sono riuscite a realizzare gli obiettivi che si erano poste all'inizio di un nuovo anno. Per alcuni si trattava di perdere peso, per altri di ottenere una qualche qualifica, per altri ancora di migliorare le proprie relazioni personali e così via.Ciò che hanno scoperto è piuttosto scoraggiante: nel 78% dei casi i buoni propositi falliscono, lasciando chi se li era prefissati con l'amaro in bocca e poco disposto a provarci di nuovo.
Wiseman ha inoltre scoperto che la ricetta del fallimento é spesso quella di seguire i consigli di certi sedicenti esperti, che suggeriscono una serie di strategie come prendere a modello una persona, immaginare come si starebbe se si avesse successo, imporsi di resistere a ogni tentazione o affidarsi alla propria determinazione."Se stai cercando di perdere peso, attaccare la foto di una modella al frigorifero o immaginarsi più magri non è abbastanza", ha detto al Guardian lo studioso. Secondo i risultati della ricerca invece, a realizzare i propri propositi sono spesso le persone che per conquistare un obiettivo si sono prefissate una serie di traguardi intermedi, premiandosi in qualche modo quando li hanno raggiunti. Tra chi adotta questo sistema, le probabilità di successo sono circa del 35%.Ancora meglio poi se si decide di confidare agli amici i propri obiettivi, di concentrarsi sugli effetti positivi del buon proposito e di tenere un diario dei progressi fatti. Chi impiega tutte queste strategie, ha una probabilità di successo del 50%. "Molte delle tecniche che hanno più successo hanno a che fare con lo sviluppo di un piano e di maniere per aiutarsi a seguirlo", ha detto Wiseman. Al contrario, a fallire con più frequenza sono i buoni propositi decisi all'ultimo minuto. "Se è una cosa decisa sul momento, probabilmente non è davvero importante e non ci si mette tutto l'impegno necessario. Fallire nelle proprie ambizioni è spesso dannoso dal punto di vista psicologico e può privare le persone del proprio senso di autocontrollo", ha avvertito lo studioso, che raccomanda inoltre di fissarsi un solo obiettivo alla volta e di non prendersela troppo per i piccoli fallimenti e le ricadute.
[fonte tratta da ansa.it]